Salve, vi scrivo oggi per raccontarvi la mia esperienza con la protezione speciale in Italia, non è ancora completa, ma ho voluto condividerla con voi affinché l’informazione sia reciproca. Comunque, sono un giovane che è venuto in Italia da piú di un anno, un amico mi ha consigliato di regolarizzare la mia situazione legale attraverso < la protezione speciale >, dopo molti riflessioni, ho preso la decisione e sono andato da un avvocato specializzato per avviare la procedura, mi ha chiesto di preparare i seguenti documenti:

_ L’ospitalitá: è un documento rilasciato dal proprietario della casa in cui vivo, con una copia della sua carta d’identitá.

   _Un secondo documento che mi è stato fornito dall’avvocato, da compilare e firmare dall’inquilino [ nel caso in cui chi abita nella casa non sia il proprietario].

 _ Un terzo documento fornito  sempre  dall’avvocato per la delega legale.  

Ho consegnato questi documenti all’avvocato e, dopo alcune settimane, ho ricevuto una risposta in cui mi è stato fissato un appuntamento per andare in questura. Quando sono andato in quello giorno, e dopo aver lasciato le impronte digitali, mi hanno dato un altro appuntamento dopo 15 giorni, mi hanno chiesto di accompagnarmi di un amico che parlasse bene l’italiano.

Infatti, sono andato con il mio amico con cui vivo, portando con me la lettera dell’appuntamento, foto recenti e il mio passaporto, siamo state introdotti in uno degli uffici dové c’erano due poliziotti che la prima cosa che hanno fatto: prendere il mio passaporto, mi hanno dato un foglio che io e il poliziotto abbiamo firmato, permettendomi di recuperare il passaporto dopo [ non lo stesso giorno, poiché lo avrebbero tenuto], abbiamo anche firmato un secondo foglio che , come ci ha spiegato il poliziotto, affermava che tutto ció che sarebbe stato detto in questa sessione sarebbe rimasto segreto in base alla legge italiana. Successivamente, il poliziotto ha iniziato a fare alcune domande con l’aiuto del mio amico che traduceva:

 

   _ Qual è il tuo nome?

   _ Come si chiamano i tuoi genitori?

   _ Che lavoro facevi in Marocco?

   _ Quando sei venuto in Italia?

   _ Quali paesi hai attraversato prima di arrivare in Italia?

   _Hai mai chiesto protezione in un altro paese?

   _ Stai lavorando attualmente?

   _ Una volta ottenuto il permesso di soggiorno, vuoi restare in Italia o preferisci trasferirti in un altro paese?

   _ Sei sposato? Hai figli?

Alla fine, ci è stato richiesto anche il contratto di affitto della casa. Dopo aver firmato diversi documenti sia io che il mio amico, il mediatore, il poliziotto ci ha spiegato che ci sarebbe stato dato un altro appuntamento per un incontro con una commissione che mi avrebbe chiesto le ragioni che mi hanno portato in Italia, mi ha detto che avrei potuto scrivere una lettera per spiegare i miei motivi e portarla con me la prossima volta.

Prima di partire, mi ha dato un documento dicendo che rappresentava un permesso temporaneo che avrei dovuto tenere sempre con me ovunque andassi, e che mi servirá per fare un contratto di lavoro peró fra 2 mesi.  Adesso, sto aspettando l’appuntamento per la commissione [ fra 2 mesi e 10 giorni] e spero che vada bene come le altre volte.

 

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