ho 37 anni ,abitavo con mio figlio in Italia ,siamo ancora qua, pero mio figlio e andato in comunita perché non sono stata d'accordo con lui su tante cose ,e lui credeva che vivere lontano da me gli avrebbe permesso di vivere libero e
senza restrizioni, mi sono abituata a questa situazione ,non vuole dire che sono felice, o ho una vita normale ,peró vorrei dire che mi sono abituata a questa vita ,una vita piena di sofferenza e dolori ,oggi, non vi scrivo per esprimere i miei sentimenti ,o le mie confusione, ma per fare qualche domande a quale non sono mai riuscita a trovare le risposte, allora mio figlio é stato portato a vivere in comunitá perché non lo lasciavo andare in discoteca e tornare a casa dopo mezza notte[ lui ha 14 anni] cercava anche di avere una compagna ,e per me era una cosa anormale perché è ancora minorenne ,e secondo i servizi sociali é una limitazione e soppressione della sua liberta, é vero che lui non voleva tornare a vivere con mei ,peró loro l'hanno sostenuta, il problema che anche li loro sono piu severi con lui , e ogni volta che lui sbaglia gli danno una punizione ,perché loro se permettono di fare delle cose che noi i genitori non li dobbiamo fare ?perché ci privano i nostri figli con il pretesto che s'interessano a loro piú di noi? cé' una contradizione che io non sono riuscita a capire, tutto quello che capisco che anche se a volte non sono d'accordo con mio figlio, anche se sono arrabbiata di lui, anche se lo punisco nessuno puó amarlo piú di me.